STEVE BARRON, DAVID BOWIE E A-HA :)
Cos’hanno in comune gli A-ha e David Bowie?
Un regista, un videoclip e una tecnica.
Siamo nel pieno degli anni ’80. Sicuramente se siete nati qualche anno prima, o a ridosso vi ricorderete della hit di una band norvegese sconosciuta ai più: “Take on me”. Il singolo è il primo grande successo dei ragazzi nordici ad anticipare e consacrare nella memoria storica di MTV il memorabile videoclip che lo corredava.
Un successo che l’ha fatto diventare un vero e proprio cult del periodo.
Il regista è Steve Barron.
Take on me. Tra fumetto e realtà. La tecnica.
Barron propone una visione che abbraccia tecniche artistiche miste, cinematografia e iconografia di quegli anni che si fondono con il mondo del fumetto e dell’illustrazione in bianco e nero. Il clip di sviluppa in un locale dove una ragazza in attesa di qualcosa o qualcuno sfoglia, svogliata, una storia a fumetti che tratta di una gara motociclistica. Da una pagina, improvvisamente, il vincitore della gara, Morten, allunga una mano fuori dalla vignetta e invita la ragazza a seguirlo. In un attimo ci ritroviamo con la ragazza dentro un doppio mondo fatto di cornici specchio a fumetto, con Morten Harket. Lì i due piani si incrociano e scambiano, il cantante diventa carne e ossa e la ragazza si trova di fronte a lui in versione illustrazione animata. Nel frattempo, nella caffetteria, la cameriera non trovando più la ragazza al tavolo, stizzita, accartoccia il fumetto, unica traccia lasciata dalla giovane donna prima di catapultarsi nelle pagine. Questo gesto crea un tilt e conflitto nella dimensione illustrata e solo dopo varie peripezie, Morten e la ragazza si rincontrano nel mondo reale.
Se per Take on me il videoclip e la realizzazione di Barron sono state una consacrazione e contributo innegabile al successo, è andata diversamente per la realizzazione del videoclip originale di un brano molto noto, che sicuramente conoscerete per essere la colonna sonora di uno dei film fantasy culto degli stessi anni. Se vi dico Labyrinth?
Underground. Un video dai vari risvolti.
Nel 1986, l’anno successivo al clip degli A-ha, Steve Barron ripropone una formula simile, ma stavolta per un video musicale di una rockstar già affermata: David Bowie. La canzone era “Underground” che faceva parte dell’album colonna sonora del film Labyrinth.
Le sorti e i plausi per quel lavoro, però, non hanno portato a Barron riconoscimenti e apprezzamenti, a partire in realtà dal protagonista, Bowie.
Lo stesso Duca Bianco ha dichiarato di aver creduto poco in quel video, il primo (forse) su cui non avesse messo mano e bocca, creativamente parlando.
Nel 1987 in un’intervista commentava infatti:
"I've found that the videos I put into other people’s hands have always been a mistake. Because of my lack of interest, I didn't get that involved with things like 'Underground' which I did for Labyrinth. I just left it up, and the result is just not my kind of video. I was a bit lax there. I didn't feel involved”.
Nonostante le perplessità di Bowie, il video è stato ritenuto per molti critici del settore, giornali ed estimatori, uno dei migliori omaggi alle numerose identità creative dell’artista britannico. Tecnicamente un lavoro ben riuscito e al servizio dell’opera, ma comprendiamo che per Bowie ci fossero considerazioni che trascendessero l’esito. Forse proprio il fatto che fosse riconoscibile la cifra stilistica di Barron, in seguito al successo di un video per una band meno nota, chissà.
Il Bowie illustrato.
Barron sceglie di utilizzare anche qui la tecnica dell’illustrazione fumetto per trasformare Bowie in un disegno da cui poi si rivelano con montaggi veloci, un susseguirsi dei suoi personaggi/alter ego.
Sempre con Bowie e per la colonna sonora dello stesso film, Barron firma la regia anche di “As the world falls down”.
Note curiose.
• Tra i primi con cui ha collaborato Barron ci sono The Jam con un giovanissimo Paul Weller.
• Di Steve Barron è la regia del videoclip di Michael Jackson “Billie Jean” del 1982 e anche del popolarissimo “Money for nothing” dei Dire Straits.