DANIELA CATELLI
Le 5 Domande a UFO
(Una rubrica by LDC)
Le esplorazioni sul pianeta fatto di parole e cinema di Daniela Catelli
Saggista traduttrice e critico cinematografico, si nutre di suspense e misteri. La troviamo a prendere appunti e regalarci libri che del Pianeta Terra descrivono l’alimentarsi delle paure e la sua relativa ricerca di esorcizzarle.
Autrice di “Ciak si trema. Guida al cinema horror”, “Friedkin. Il brivido dell'ambiguità”, “L’esorcista 25 anni dopo”, la Catelli è sicuramente una vorace consumatrice di letteratura, cinema e serie tv di ogni genere, dei quali è stata spesso anche autrice. Il suo mondo è un viaggio che percorre per lungo e il largo i meridiani del thriller e del noir su più mezzi e diverse velocità.
Don’t fear the reaper. Signory: Daniela Catelli.
1. Ti trovi sul pianeta MinkiaMinkia 42tris.
La prima creatura che vedi è un piccolo essere Grigino che ti osserva in modo benevolo.
Al collo ha appeso un inequivocabile cartello: ufficio di collocamento.
Come descriveresti il tuo lavoro a un alieno?
In realtà mi capita spesso di descrivere il mio lavoro a un alieno… terrestre, anche ser ultimamente mi sembra che ci siano sempre più difficoltà di comunicazione. Insomma, potrei dire al responsabile dell’ufficio di collocamento del pianeta Minkiaminkia42, che cerco di vedere i film e di far capire alle persone quello che non è così evidente a prima vista (a proposito, ma sti alieni lo sanno cos’è un film? Do per scontato di sì), senza imporre il mio punto di vista e senza offendere o sminuire nessuno, ma ricorrendo agli strumenti che l’esperienza, la conoscenza e 50 anni e passa di visioni e studi mi hanno dato. E spiegando, sempre, i motivi del mio entusiasmo o della mia disapprovazione. Ora che me l’avete fatto scrivere, sono certa che una professione come la mia in una civiltà avanzata sarebbe considerata alla stregua di un passatempo non degno di retribuzione e probabilmente verrei rottamata. Ma in fondo non è così anche nella nostra arretrata società terrestre?
2. Mettiamo che Nolan riesca a girare una versione di Interstellar interattiva e con te come protagonista.
Hai l’occasione di incontrare te stesso/a in più dimensioni spazio-temporali e darti dei consigli. Cosa raccomanderesti al te stesso/a del passato?
E cosa vorresti sapere dal te stesso/a del futuro?
Se succedesse proprio come in un film di Christopher Nolan, probabilmente non ci capirei niente e mi perderei nella trama (okay, non sono un’amante del suo cinema, confesso), ma se incontrassi la me stessa del passato le direi “Andrà tutto al contrario di come speri e immagini, quindi preparati, non dare fiducia e amore a chi non se lo merita e conserva un po’ di entusiasmo per i momenti bui. E magari, anche se è contrario alla tua natura di cicala, cerca di essere un poì più formica”. Sulla me stessa del futuro preferisco non sapere niente, almeno riesco a conservare qualche illusione, visto che a volte un po’ di ottimismo riaffiora, quindi chissà, magari in sogno e senza l’aiuto di Nolan ho dato qualche buon consiglio alla me stessa del passato.
3. Sliding Doors.
Anche tu come Gwyneth Paltrow hai trovato davanti a te due porte su due vite diverse e possibili? Ci sono stati cambi di rotta nel tuo percorso e, se sì, ce ne parli un po’?
Come si dice a Roma, “avoja!”. Diciamo che la mia situazione attuale è dovuta proprio all’aver imboccato una sliding door (sbagliata? chissà) quando mi si sono aperte davanti due opportunità – una porta conosciuta ed eccitante e una totalmente nuova e promettente 24 anni fa. Quasi contemporaneamente, proprio a distanza di pochi giorni. Messa di fronte a due offerte di lavoro ho scelto quello nuovo, anche se quello vecchio mi piaceva moltissimo e mi aveva permesso di entrare in contatto con gente straordinaria. Parlo dell’esperienza nei festival di cinema, sacrificata alla voglia di creare una tv interamente dedicata al cinema. Rimpiango sicuramente la libertà e la gioia che non ho più provato, ma del resto la vita è così, e proprio perché non abbiamo la possibilità di conoscere il futuro e le conseguenze delle nostre scelta, a volte ci buttiamo con incoscienza verso il nuovo, ed è sempre bello... finché dura.
4. A Luigi Tenco è stato chiesto il perché scrivesse solo cose tristi.
La sua risposta fu esemplare: “perché quando sono felice, esco”.
Tu invece da cosa vieni influenzato/a nel tuo processo creativo/lavorativo?
La frase del grande Tenco è bellissima, ma purtroppo sappiamo come è andata a finire. In realtà a influenzarmi è sempre la passione per il lavoro che ho scelto e che continuo a fare tra mille difficoltà e la curiosità continua di vedere di più, leggere di più, conoscere di più. Solo che rispetto a un tempo, quando intorno a me c’erano molte più persone come me, adesso il pressappochismo e l’arroganza dominano anche nel mio settore e a volte mi fanno pensare che forse avrei dovuto avere un piano B, che non ho mai voluto, perché convinta di realizzarmi solo nella scrittura. Ma se oggi qualcuno mi chiedesse di scrivere un altro libro, prima di dire di sì chiederei perché.
5. Ti mettono al comando dell’Enterprise di Star Trek.
Qual è la tua direzione in questo momento? Quale il prossimo pianeta da esplorare?
Mi rendo conto di avere dato risposte seriose, quando in genere ho sempre amato e usato l’arma dell’ironia e della leggerezza, ma diciamo che è un periodo in cui c’è ben poco da ridere e mi ritrovo dopo oltre 30 anni di onorata carriera, come si diceva un tempo, di nuovo ai nastri di partenza, anzi, perfino un po’ più indietro. Ma se non amo Nolan, con Star Trek sono cresciuta e ho condiviso a lungo la visione utopistica, aperta e pacifista del suo creatore, Gene Roddenberry, trovandomi purtroppo a vivere in un mondo colonizzato dai Romulani e schiavizzato dai Klingon. Ecco, visto che questi purtroppo li ho incontrati e li vedo tuttora in giro, mi dirigerei verso nuovi mondi in cerca di un posto più giusto e meritocratico, anche se purtroppo al momento il mio signor Chekov interiore non riesce a tracciare la rotta giusta. Per quanto mi riguarda, per citare chi ne sapeva più di me, il mio brillante avvenire è ormai dietro le spalle e sarà quel che sarà (la prima citazione se amate il cinema l’avrete capita, la seconda scegliete voi tra Doris Day e i Ricchi e Poveri).