RAFFAELE IANNELLO (RAFZ)

Le 5 Domande a UFO

(Una rubrica by LDC)

Tracce di altri mondi di Raffaele Iannello

Designer, sperimentatore, visionario, Rafz come nome terreno, nei primi passi nell’universo digitale. Il pianeta del design è quello su cui è atterrato, diventando noto per aver lanciato un iconico totem a uso e consumo dei terrestri: Voodoo/The Ex, il ceppo porta coltelli che suggerisce una sublimazione ironica e poco metaforica di quelle emozioni così umane e comuni. Il suo viaggio cosmico non si ferma qui, ma negli anni approda a consolidarsi come realtà strutturata in comunicazione visiva e design del prodotto. Sono previsti diversi lanci di nuovi oggetti nella sfera della creatività.

3, 2, 1, let’s go. Signory: Rafz.

1. Ti trovi sul pianeta MinkiaMinkia 42tris.
La prima creatura che vedi è un piccolo essere Grigino che ti osserva in modo benevolo.
Al collo ha appeso un inequivocabile cartello: ufficio di collocamento.

Come descriveresti il tuo lavoro a un alieno? 

Quando ero sul mio pianeta progettavo (e molto spesso, quando le congiunzioni astrali me lo permettevano, realizzavo anche) manufatti che gli esseri della mia specie utilizzavano per svolgere determinate azioni in un modo nuovo, possibilmente più pratico, sostenibile e appagante. Oppure opere artistiche che venivano fruite con stupore, gioia e godimento attraverso i vari sensi di cui gli umani sono dotati.

Adesso che sono su questo nuovo pianeta non vedo l’ora di scoprire le vostre tecnologie ed usarle per soddisfare le esigenze e i desideri latenti di voi aitanti Grigini. Ma, prima di andare avanti, dobbiamo parlare di budget… scusatemi, ma sulla Terra ho avuto troppe brutte esperienze in tal senso!

2. Mettiamo che Nolan riesca a girare una versione di Interstellar interattiva e con te come protagonista.
Hai l’occasione di incontrare te stesso/a in più dimensioni spazio-temporali e darti dei consigli. Cosa raccomanderesti al te stesso/a del passato?

E cosa vorresti sapere dal te stesso/a del futuro?

Al me stesso bambino consiglierei di passare più tempo possibile con persone straniere, per assorbire e fare propri i suoni delle loro lingue. Lo implorerei anche di fare più sport e di studiare maggiormente certe materie che ai tempi pensavo non mi sarebbero mai servite. Invece tutto serve!

A quello del 2008 direi: “Anche se adesso non sai neanche cosa sono, cerca di comprare più Bitcoin che puoi. Fidati!”.

Dal me stesso del futuro invece vorrei conoscere i dettagli di scoperte tecnico-scientifiche del suo tempo, in modo da poterle brevettare anticipatamente. E già che ci sono mi farei anche canticchiare i successi musicali del periodo da cui viene… cosicché quando ritornerà nel futuro scoprirà che quelli sono ormai considerati dei classici :D

3. Sliding Doors.
Anche tu come Gwyneth Paltrow hai trovato davanti a te due porte su due vite diverse e possibili? Ci sono stati cambi di rotta nel tuo percorso e, se sì, ce ne parli un po’?

Vere e proprie sliding doors non credo mi siano mai capitate. O, se ci sono state, non me ne sono mai accorto.
Qualche volta, però, mi è capitato di essere stato davanti a dei bivi che avrebbero potuto indirizzare la mia carriera e la mia vita in una direzione totalmente diversa. Ad esempio quando mi hanno proposto di lavorare in esclusiva per una grossa agenzia o, un’altra volta, come dipendente per una famosa azienda. Entrambe le volte ho rifiutato perché non volevo perdere la mia libertà di poter scegliere i progetti e i clienti con cui lavorare. Non nego che in certi momenti non mi sia pentito di quelle scelte... ma col senno di poi le rifarei identiche ancora adesso.
 
Fin da quando ho scelto cosa volessi fare da grande ho sempre avuto un obiettivo, ovvero affermarmi come designer e come artista senza dover scendere a (troppi) compromessi. Il percorso che ho seguito finora e che sto ancora seguendo per arrivarci è ovviamente non lineare, cambia continuamente per adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente e delle condizioni del momento. Ma il punto di arrivo resta sempre quello.

4. A Luigi Tenco è stato chiesto il perché scrivesse solo cose tristi.
La sua risposta fu esemplare: “perché quando sono felice, esco”.

Tu invece da cosa vieni influenzato/a nel tuo processo creativo/lavorativo?

Potrei dire che la curiosità è il motore principale di ciò che faccio. Andare in giro, fisicamente col mio corpo oppure sul web, a scoprire cose o a interagire con altre persone (o anche con intelligenze artificiali, ultimamente) è ciò che alimenta la mia creatività e le dà gli stimoli necessari affinché la mia ricerca e la mia sperimentazione artistica possano spingersi sempre più in là.

La creatività va alimentata, in un modo o nell’altro. Qualsiasi cosa va bene per innescare il processo, ma senza stimoli esterni e con l’immobilismo tutto si spegne.

5. Ti mettono al comando dell’Enterprise di Star Trek.
Qual è la tua direzione in questo momento? Quale il prossimo pianeta da esplorare?

Ho un indole multitasking. Siccome tendo ad annoiarmi facilmente, devo per forza fare più cose contemporaneamente. O quanto meno pianificarle. Ovviamente cerco di farne bene una per volta, dedicandomi totalmente a quella per un periodo, prima di passare alla successiva.

Quindi la mia rotta attuale sarebbe quella di consolidare il mio brand di prodotti di design. Il prossimo pianeta da colonizzare (perché varie incursioni esplorative in realtà negli anni ci sono già state) è quello delle installazioni artistiche. Ovviamente, essendo sull’Enterprise, poi userei il teletrasporto per stare un po’ qui e un po’ lì.

RAFZ sulla Terra

sito: https://www.rafz.com

Instagram: @RAFZ

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